Archi inibitori
Esiste un’altra estenzione delle reti di petri in cui si utilizzano gli archi inibitori, ovvero degli archi che indicano la situazione in cui una transizione ha bisogno che non siano presenti gettoni nel posto in modo che possa essere abilitata. Un arco inibitore di peso \(n\) indica che la transizione collegata è abilitata se nel posto collegato sono presenti meno di \(n\) gettoni.
In caso di rete limitata la potenza espressiva di una rete che sfrutta gli archi inibitori non cambia, perché esistendo un limite massimo \(k\) di gettoni all’interno della rete sarà sufficiente creare un posto complementare contente un numero di gettoni tali per cui la somma tra quest’ultimi e i gettoni presenti nel posto considerato sia minore di \(k\).
A questo punto è necessario che siano presenti due archi (uno in ingresso e uno in uscita) di peso \(k\), in modo da permettere lo scatto della transizione solo nel caso in cui tutti i gettoni siano all’interno del posto complementare.
In realtà non è necessario che tutta la rete sia limitata, è sufficiente che il singolo posto lo sia: è necessario garantire che qualunque sia lo stato generale della rete, in quel preciso posto non ci siano più di \(k\) gettoni.
Nel caso di una rete non limitata invece non è sempre possibile avere una traduzione equivalente della rete di Petri: la potenza espressiva delle reti con gli archi inibitori aumenta.
Il problema degli archi inibitori è che rendono inutilizzabili alcune tecniche di analisi che verranno affrontate successivamente.