DECORATOR

Immaginiamo di voler modellare con degli oggetti una grande varietà di pizze differenti sia per la base (es. normale, integrale, senza glutine…) che per gli ingredienti che vi si trovano sopra. Per ogni diversa varietà di pizza vorremmo ottenere un oggetto aderente a un’interfaccia comune Pizza il cui metodo toString() elenchi la base e gli ingredienti che la compongono.

Un primo approccio statico a questo problema consiste nel creare una gerarchia di classi che contenga una classe per ogni possibile combinazione di base e ingredienti, che d’ora in avanti chiameremo “decorazioni”.

public interface Pizza {}

public class BaseNormale implements Pizza {
    public String toString() { 
        return "Sono una pizza con: base normale"; 
    }
}

public class BaseIntegrale implements Pizza {
    public String toString() { 
        return "Sono una pizza con: base integrale"; 
    }
}

public class BaseNormaleSalame extends BaseNormale {
    public String toString() { 
        return "Sono una pizza con: base normale, salame"; 
    }
}

public class BaseNormaleSalamePeperoni extends BaseNormaleSalame {
    public String toString() {
        return "Sono una pizza con: base normale, salame, peperoni"; 
    }
}

...

Come è subito ovvio si tratta di un anti-pattern, è assolutamente da evitare per una serie di motivi: in primo luogo l’esplosione combinatoria dovuta all’accoppiamento di ogni possibile base e insieme di decorazioni, e in secondo luogo l’estrema difficoltà che comporterebbe una futura aggiunta di decorazioni.

L’ideale sarebbe invece poter aggiungere funzionalità e caratteristiche dinamicamente, restringendo la gerarchia ad un’unica classe le cui istanze possano essere “decorate” su richiesta al momento dell’esecuzione.
La soluzione più semplice a questo nuovo problema parrebbe quella che viene definita una GOD CLASS (o fat class), ovvero un’unica classe in cui tramite attributi booleani e switch vengono attivate o disattivate diverse decorazioni.

public class GodPizza {

    boolean baseNormale = false;
    boolean baseIntegrale = false;
    ...

    boolean salame = false;
    boolean pancetta = false;
    boolean peperoni = false;
    ...

    public void setBaseNormale(boolean status) { baseNormale = status; }
    public void setBaseIntegrale(boolean status) { baseIntegrale = status; }
    ...

    public void setSalame(boolean status) { salame = status; }
    public void setPancetta(boolean status) { pancetta = status; }
    public void setPeperoni(boolean status) { peperoni = status; }
    ...

    public String toString() {
        StringBuilder sb = new StringBuilder("Sono una pizza con: ");
        if (baseNormale) sb.append("base normale, ");
        if (baseIntegrale) sb.append("base integrale, ");
        ...
        if (salame) sb.append("salame, ");
        if (pancetta) sb.append("pancetta, ");
        if (peperoni) sb.append("peperoni, ");
        ...
        sb.removeCharAt(sb.length() - 1);
        sb.removeCharAt(sb.length() - 1);
        return sb.toString();
    }
}

Si tratta pure questo di un chiaro anti-pattern, una soluzione che sebbene invitante e semplice in un primo momento da realizzare nasconde delle criticità non trascurabili. Si tratta infatti di una chiara violazione dell’Open-Close Principle, in quanto per aggiungere un decoratore è necessario modificare la God Class; inoltre, tale classe diventa molto velocemente gigantesca, zeppa di funzionalità tra loro molto diverse (scarsa separazione delle responsabilità) e decisamente infernale da leggere, gestire e debuggare in caso di errori.

Introduciamo dunque il pattern Decorator, la soluzione più universalmente riconosciuta per questo tipo di situazioni.

A prima vista lo schema UML ricorda molto quello del pattern Composite: abbiamo un’interfaccia Component implementata sia da un ConcreteComponent, ovvero una base della pizza nel nostro esempio, sia da una classe astratta Decorator, la quale è poi estesa da una serie di ConcreteDecorator. A differenza del Composite, tuttavia, qui ciascun Decorator aggrega una e una sola istanza di Component: tali decoratori sono infatti dei “wrapper”, degli oggetti che ricoprono altri per aumentarne dinamicamente le funzionalità.

Come abbiamo detto i due diagrammi UML sono molto simili, ma la differenza sta nel livello di astrazione in cui ci si pone, infatti le seguenti differenze non si possono cogliere a partire dal solo diagramma UML. Ricordiamo le differenze:

  • nel caso del Composite è possibile creare oggetti composti;
  • nel caso del Decorator si possono fornire nuove funzionalità dinamicamente.

È importante notare che i Decorator ricevono come oggetto da ricoprire al momento della costruzione un generico Component, in quanto questo permette ai decoratori di decorare oggetti già decorati. Questo approccio “ricorsivo” permette di creare una catena di decoratori che definisca a runtime in modo semplice e pulito oggetti dotati di moltissime funzionalità aggiunte, così facendo alleggeriremo la fase di compiling, aggiungendo determinate funzionalità dinamicamente.
I decoratori esporranno infatti i metodi definiti dall’interfaccia delegando al Component contenuto l’esecuzione del comportamento principale e aggiungendo la propria funzionalità a posteriori: in questo modo la “base” concreta eseguirà il proprio metodo che verrà successivamente arricchito dai decoratori in maniera del tutto trasparente al Client.

public interface Pizza { String toString(); }

public class BaseNormale implements Pizza {
    public String toString() { 
        return "Io sono una pizza con: base normale"; 
    }
}

public class BaseIntegrale implements Pizza {
    public String toString() { 
        return "Io sono una pizza con: base integrale"; 
    }
}

public abstract class IngredienteDecorator implements Pizza {
    private Pizza base;

    public IngredienteDecorator(Pizza base) { this.base = base; }

    public String toString() {
        return base.toString();
    }
}

public class IngredienteSalame extends IngredienteDecorator {
    public IngredienteSalame(Pizza base) { super(base); }

    @Override
    public String toString() { return super.toString() + ", salame"; }
}

public class IngredientePeperoni extends IngredienteDecorator {
    public IngredientePeperoni(Pizza base) { super(base); }

    @Override
    public String toString() { return super.toString() + ", peperoni"; }
}
public class Client {
    public static void Main() {
        // Voglio una pizza con salame, peperoni e base integrale
        Pizza salamePeperoni = 
            new IngredientePeperoni(
                new IngredienteSalame(
                    new BaseIntegrale()
                )
            );
    }
}

Vista la somiglianza, inoltre, pattern Decorator e Composite sono facilmente combinabili: si può per esempio immaginare di creare gruppi di oggetti decorati o decorare in un solo colpo gruppi di oggetti semplicemente facendo in modo che Composite, Decorator e classi concrete condividano la stessa interfaccia Component. Un esempio comune ne sono i programmi di photo-editing dove possiamo unire diversi elementi tra loro e applicare a tutti lo stesso effetto.

Possiamo poi notare una cosa: al momento della costruzione un Decorator salva al proprio interno l’istanza del Component da decorare. Come sappiamo questo darebbe luogo ad un’escaping reference, ma in questo caso il comportamento è assolutamente voluto: dovendo decorare un oggetto è infatti sensato pensare che a quest’ultimo debba essere lasciata la possibilità di cambiare e che debba essere il decoratore ad adattarsi a tale cambiamento.

È interessante poi osservare la classe astratta Decorator: in essa viene infatti inserita tutta la logica di composizione, permettendo così di creare nuovi decoratori con estrema facilità. Spesso, inoltre, se i decoratori condividono una certa parte di funzionalità aggiunte queste vengono anch’esse estratte nella classe astratta creando invece un metodo vuoto protetto che i decoratori reimplementeranno per operare la loro funzionalità aggiuntiva.

public abstract class IngredienteDecorator implements Pizza {
    private Pizza base;

    public IngredienteDecorator(Pizza base) { this.base = base; }

    public String toString() {
        return base.toString() + nomeIngrediente();
    }

    protected String nomeIngrediente() { return ""; }
}

public class IngredienteSalame extends IngredienteDecorator {
    public IngredienteSalame(Pizza base) {super(base);}

    @Override
    public String nomeIngrediente() { return ", salame"; }
}

public class IngredientePeperoni extends IngredienteDecorator {
    public IngredientePeperoni(Pizza base) {super(base);}

    @Override
    public String nomeIngrediente() { return ", peperoni"; }
}

Si noti come l’uso della visibilità protected renda l’override del metodo possibile anche al di fuori del package, aumentando così la facilità di aggiunta di nuovi decoratori.

Volendo vedere un esempio concreto di utilizzo di questo pattern è sufficiente guardare alla libreria standard di Java: in essa infatti gli InputStream sono realizzati seguendo tale schema.